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domenica 28 aprile 2013

Raccolta rifiuti... almeno in questo siamo tra i PRIMI ......




28-04-2013
Modena è solo sesta in regione   Peggio solo Cesena-Forlì, Ferrara e Bologna
La raccolta differenziata stenta a ‘sfondare’ in diverse zone del territorio, compresa la città.
I dati 2011 provenienti nei giorni scorsi dalla Regione danno infatti Modena al 54,6%, gli ultimi numeri elaborati dall’’Osservatorio provinciale rifiuti’ la collocano invece al 52,6%.
La sostanza non cambia: il livello non è soddisfacente, tanto che la nostra città si colloca in entrambi i casi al sesto posto in Emilia Romagna. Dietro vi sono solo Forlì-Cesena, Ferrara e Bologna. 
Al primo posto Reggio Emilia.
La raccolta differenziata nel modenese nei primi sei mesi del 2012 ha raggiunto la quota del 55,1 per cento.
Tra i Comuni più ‘ricicloni’ figura al primo posto Novi con il 73,8%, al secondo Campogalliano con il 71,6% e al terzo S.Cesario sul Panaro con il 71,2%; seguono diversi Comuni oltre il 60% come Soliera (68,6), Bastiglia (65,2), Bomporto (64,3), poi Nonantola (62,8), Maranello (61,5), Carpi (60,9) Sassuolo (60,6) e Castelvetro (60,2).
Ma vi sono anche Comuni che vanno dietro la lavagna.
Ad esempio Montecreto (23,80%), Montefiorino (30,10%), Montese (28,10%), Palagano (28,40%), e Sestola (29,90%).
Per quanto riguarda la composizione della differenziata il 22,4 per cento è costituita da carta e cartone, il 18,8 da sfalci e potature, il 16,5 per cento dalla frazione organica, quasi il 10 per cento da vetro e lattine, quasi il 9 per cento da legno, il 6,8 dalla plastica, il 6,7 per cento da inerti, poi ingombranti, pneumatici, metalli, abiti e prodotti tessili e rifiuti elettronici ed elettrici (Raee).

29 aprile 2013 – fonte Modena Qui

Defibrillatori nelle società sportive, scatta l'obbligo per tutti un altra OCCASIONE PERSA

ricordiamo ai cittadini del nostro Odg del 13 febbraio in cui Uniti per Novi chiedeva di dotarne tutti i centri sportivi .....  BOCCIATO DALLA GIUNTA CON I SOLITI FUTILI MOTIVI .....

Defibrillatori nelle società sportive, scatta l'obbligo per tutti

Il decreto ministeriale, firmato dai ministri di Salute e Sport, costringe le società professionistiche e dilettantistiche a dotarsi di defibrillatori semiautomatici: le prime avranno 6 mesi di tempo per adeguarsi, le seconde 30 .

ROMA - Defibrillatori semiautomatici obbligatori, sia per le società sportive professionistiche, sia per quelle dilettantistiche. Il decreto ministeriale firmato da Renato Balduzzi, Ministro della Salute, e Piero Gnudi, Ministro per lo Sport, segna una svolta per l'attività sportiva: l'obbligo scatta per tutti, ad eccezione delle società dilettantistiche che svolgono attività a ridotto impegno cardiocircolatorio.

ONERI E TEMPISTICHE -
Le società professionistiche dovranno adeguarsi in 6 mesi, mentre le dilettantistiche avranno a disposizione 30 mesi. Gli oneri saranno a loro carico, anche se è concessa la possibilità di associarsi qualora si operi all'interno dello stesso impianto sportivo. Il decreto ministeriale contiene linee guida dettagliate sulla dotazione dei defibrillatori e dovrà essere presente del personale formato e pronto all'intervento. I corsi saranno effettuati dai Centri di Formazione delle singole Regioni. Il decreto riforma anche la disciplina dei controlli e dei certificati medici: i soggetti non tesserati alle Federazioni sportive nazionali, alle Discipline associate, agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni, che praticano attività amatoriale devono sottoporsi a controlli medici periodici secondo indicazioni precise. Il certificato avrà valore biennale per gli uomini sotto i 55 anni e le donne sotto i 65, a patto che non presentino patologie o fattori di rischio.

CONTROLLI PIU' APPROFONDITI -
Discorso diverso per chi supera il tetto di età e presenta almeno una problematica tra le seguenti: ipertensione arteriosa, elevata pressione arteriosa differenziale nell'anziano, l'essere fumatori, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, glicemia alterata a digiuno o ridotta tolleranza ai carboidrati o diabete di tipo II compensato, obesità addominale, familiarità per patologie cardiovascolari, altri fattori di rischio a giudizio del medico. In questi casi sarà necessaria la visita approfondita da parte di diversi specialisti e il certificato non avrà durata superiore ai 12 mesi. Regole stringenti per chi partecipa ad attività ad alto impegno cardiovascolare, come manifestazioni podistiche superiori ai 20 km o le gran fondo di ciclismo, sci e nuoto: saranno richiesti accertamenti supplementari rispetto alla norma.
(26 aprile 2013) fonte REPUBBLICA SPORT


venerdì 26 aprile 2013

Approvato Il decreto legge che ha prorogato lo stato di emergenza al 31 dicembre 2014


Approvato dal Consiglio dei Ministri, proroga lo stato di emergenza a fine 2014 e riapre i termini per finanziare il pagamento dei tributi

In sintesi

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge che proroga lo stato di emergenza conseguente al sisma del 20 e 29 maggio 2012 e riapre i termini dei finanziamenti agevolati anche per il pagamento dei tributi.
Nel dettaglio il decreto legge ha prorogato lo stato di emergenza al 31 dicembre 2014 e ha confermato la possibilità di ricorrere al prestito per le imprese per il 2013. Per questo sono stati riaperti i termini di presentazione delle domande per accedere ai finanziamenti agevolati anche per il pagamento dei tributi, contributi previdenziali e assistenziali, nonché dei premi per l'assicurazione obbligatoria.
Il presidente Errani e l'assessore Mizzarelli hanno commentato in modo positivo l'approvazione del decreto ma ma hanno sottolineato la necessità di introdurre altre indispensabili misure tra cui il completamento del pacchetto fiscale, la modifica del patto di stabilità.

Riprese video in Consiglio Comunale a NOVI.... c'è ancora un pò di confusione ?

25-04-2013                                                  ---- Fonte MODENA QUI -----
Riprese video in Consiglio:
Novi tentenna sui giornalisti ....... Devono o non devono sottostare al regolamento?
NOVI - Fa discutere il nuovo regolamento per le registrazioni video delle sedute di Consiglio comunale a Novi.
Il documento, com’è noto, è stato approvato l’11 aprile scorso: tutto era partito da un odg della lista ‘Uniti per Novi, Rovereto e Sant’Antonio’ in nome della trasparenza e della partecipazione che così com’era fu bocciato, per essere sostituito da un documento della maggioranza poi approvato all’unanimità.
Il principio è lodevole, visto che all’articolo 2 si sancisce che «il Comune di Novi, ispirandosi ai principi di obiettività dell’informazione e di pluralismo informativo, assume idonee iniziative per favorire e promuovere la pubblicità dei lavori del Consiglio comunale, con l’unico scopo di favorire la partecipazione dei cittadini all’attività politico-amministrativa dell’ente».
Il problema, come abbiamo detto ieri, è l’articolo 6, laddove per le registrazioni si precisa che «è vietata la diffusione parziale, finalizzata ad alterare i singoli interventi.
Ciascuno di esso deve essere registrato e diffuso integralmente».
Un punto che, così com’è, sancisce la morte del giornalismo, perché nessun tg potrà mai trasmettere integralmente interventi di Consiglio.
Allora sorge la domanda: a chi viene applicato il regolamento? E’ chiaro a tutti che le restrizioni possono valere per le registrazioni amatoriali ma non per quelle giornalistiche? Il capogruppo di ‘Uniti per Novi’ Roberto Guerra non ha dubbi: «Il regolamento non si applica ai giornalisti muniti di tesserino, per i quali valgono le disposizioni dell’Authority, che già impediscono l’alterazione degli interventi nell’ambito del diritto di cronaca.
L’ente locale non può certo prevalere su disposizioni nazionali: il regolamento serve solo per gli altri cittadini».
Più guardingo il sindaco Luisa Turci, che specifica che «il regolamento non è finalizzato al giornalismo», ma spiega che, nel caso una tv intenda effettuare riprese «bisogna presentare come stabilito domanda al presidente del Consiglio, lui sente i capigruppo e comunica la decisione nel rispetto del regolamento».
Ma qui c’è un’intima contraddizione: se un giornalista deve sottostare al regolamento, sottostà a un documento che in partenza non permette di fare lavoro giornalistico perché prevede la diffusione integrale degli interventi.
Si adegua a qualcosa che lo blocca: non può accadere e soprattutto non era certo a questo che si pensava quando si è proposto il regolamento: non imbrigliare la comunicazione ma dare nuove occasioni.
Eppure si tentenna su discorso giornalistico: «Bisogna sottoporre la questione al segretario comunale, per capire se i punti del regolamento si possono variare per i giornalisti», osserva l’assessore Gianni Palermo, facendo però capire di essere per un’apertura.
Le intenzioni sono tutte buone, e ne prendiamo atto, però ci sarebbe piaciuto sentire dall’amministrazione una risposta semplice e chiara come quella di Guerra: il regolamento non vale per i giornalisti, perché la loro attività è tutelata dalla Costituzione.

 Daniele Montanari

domenica 14 aprile 2013

dal sito della "REGIONE EMILIA "

“Fatti il centro tuo”, al via a Novi la ricostruzione partecipata

Avviato un laboratorio urbano dove tutti i cittadini, bimbi compresi, possono dialogare, scambiarsi informazioni e formulare idee
L’Amministrazione comunale di Novi di Modena ha avviato ufficialmente un laboratorio urbano dove tutti i cittadini possono dialogare, scambiarsi informazioni e formulare idee. E’ già in corso la fase di attivazione (preliminare allo svolgimento del percorso) caratterizzata da incontri “a piccoli gruppi” e interviste, dedicati a chi abita e vive il territorio: rappresentanti eletti, associazioni di categoria, figure tecniche, realtà sociali e culturali organizzate (associazioni e comitati), cittadini interessati.
La modalità “a piccoli gruppi” e intervista consentirà a tutti di esprimersi in modo approfondito, col giusto tempo a disposizione, ed essere partecipi non solo del Piano per la ricostruzione ma anche nella definizione del percorso che lo accompagna. L’obiettivo di questa prima fase è quello di definire il progetto del percorso partecipativo, individuare i temi rilevanti, rendere evidenti i diversi punti di vista sulle questioni in gioco, condividere aspettative ed esigenze.
Il referente del percorso (facilitatore incaricato) avrà il compito di sollecitare tutti i soggetti, anche quelli che abitualmente non prendono parte ad assemblee o momenti  di confronto pubblico, con particolare attenzione alle differenze di genere, abilità, età, lingua e cultura. In un percorso così importante per il futuro del territorio, non può mancare il contributo di bambini e giovani.
Oltre alle attività di volta in volta organizzate, durante l’intero percorso il referente sarà disponibile per i cittadini un giorno a settimana sempre il mercoledì dalle 8.00 alle 20.00, in modo da favorire la  partecipazione anche di chi per propri impegni non potrà prendere parte alle attività più strutturate. Per questo mercoledì 17 aprile il referente è disponibile presso la ludotenda in via Tintoretto (giardino scuola d’infanzia “Agazzi”), mentre nei successivi sarà nelle frazioni in modo da rendere itinerante la presenza.
Le informazioni sul progetto, la scheda e le modalità di adesione, la dichiarazione di intenti dell’Amministrazione e i recapiti per contattare il referente del percorso sono disponibili sul sito internet del Comune e sulla pagina Facebook  Help Novi-Rovereto-S.Antonio.
12 aprile 2013
da  LA GAZZETTA DI MODENA

interrogazione di favia a bologna
«Cispadana sulla faglia del sisma: così non va»
“Il progetto dell’autostrada non va, anche alla luce del terremoto, visto e considerato che l’arteria passerà proprio sulla faglia che ha devastato la Bassa”. Lo sottolinea il consigliere regionale...


Il progetto dell’autostrada non va, anche alla luce del terremoto, visto e considerato che l’arteria passerà proprio sulla faglia che ha devastato la Bassa”.
Lo sottolinea il consigliere regionale Giovanni Favia con una interrogazione presentata a Bologna alla giunta regionale. «L’ordinanza del presidente Errani 35 del 20 marzo detta nuovi criteri per la costruzione nelle zone colpite dal sisma - esordisce Favia - Ritengo necessario ampliare l’ordinanza alla nuova autostrada Cispadana, compresa all'interno della nuova cartografia. Infatti l'autostrada si svilupperà 2,5 metri sopra il piano di campagna, prevedendo all’interno del progetto numerosi sottopassi, i quali, in caso di nuova emergenza crollando creerebbero danno ed impedimento».
Il progetto della Cispadana, che è anteriore al 2008, non tiene insomma conto delle nuove conoscenze e della nuova situazione in tema d’antisismica: «È il caso di effettuare una specifica microzonazione, almeno in corrispondenza dell’attraversamento dei paleoalvei del Panaro e del Reno (tutti ricordiamo i fenomeni di liquefazione) - commenta Favia che poi attacca - La Cispadana è già oggi un pessimo investimento sotto tanti punti di vista (aumento dell'inquinamento e problemi alla salute per i cittadini dell'aeree attraversate, perdita rilevante di terreni agricoli e danni ad attività e coltivazioni anche pregiate, vecchia logica trasportistica dell’attraversamento su gomma), adesso con il sisma del 2012 si apre un’altra serie di problemi legati alla sicurezza e durata del manufatto che, se affrontati correttamente, porteranno altri aumenti di costi e allungamenti nei tempi. La Giunta dovrebbe seguire la volontà dei cittadini, ritirando quest’opera inutile, investendo i fondi risparmiati nella ricostruzione e potenziando gli investimenti veramente produttivi per mettere in sicurezza l'intero territorio».
Come noto, a Roma sono state inoltrate numerose osservazioni al progetto, che non ha tenuto nemmeno conto di quanto concordato con i sindaci per attutire le proteste di cittadini, associazioni e comitati.